il tempo scorre fra le dita. Tra il pollice e l'indice scorre la sabbia che si accumula al fondo della pagina. La mano rappresenta una delle mudra più usate nel prânâyâma yoga (Jnana Mudra). Questo gesto accompagna anche la meditazione.

Seminario tenuto da Roberto Ellero
a SMAU e-Academy 20 ottobre 2007
Trascrizione dell'audio

Sei capitato qui da un motore di ricerca? Puoi fruire del video integrale del seminario di Webmultimediale.org a SMAU 2007.

"L'esperienza audiovisiva nel Web: specificità e prospettive
Radianza Web-centrifuga dei contenuti audiovisivi"

Scarica le slide del seminario (in formato MSPowerpoint compresso).

Roberto Ellero - Webmultimediale.org
SMAU 2007, Nuovo Polo di Fiera Milano a Rho Pero


Roberto Ellero: Buongiorno a tutti. Cominciamo, anche se non sono ancora arrivati tutti gli iscritti al seminario. Prendiamo intanto le mosse dal fatto che questo è il terzo seminario che faccio a Smau...
non so se fra di voi c'è qualcuno che ha seguito le puntate precedenti. Dirò in breve che il primo seminario di due anni fa lo ho dedicato agli aspetti meramente tecnici dell'accessibilità degli audiovisivi per il Web:
ho parlato di come fare i sottotitoli e l'audiodescrizione, nei vari formati per il Web: Windows Media, QuickTime, Real player... è stato un inizio necessario perché è il primo impatto nell'affrontare questo problema. Il secondo anno ho presentato il progetto che è nato il primo gennaio 2007: Webmultimediale.org, e ho presentato un primo esempio di filmato accessibile, con interpretazione in lingua dei segni e sottotitolazione, quindi tutti gli aspetti che servono a non discriminare nessuno nell'accesso alla multimedialità sul Web.
Quest'anno facciamo un passo in avanti rispetto alla presentazione di un progetto che è per sua stessa essenza rivolto sì all'accessibilità dei componenti multimediali ma in particolar modo allo studio dei linguaggi:
il linguaggio visivo e il codice linguistico, che sul Web consentono una maggiore forza comunicativa se tra di loro trovano un'integrazione intelligente, e non una semplice giustapposizione, come avviene molto spesso.
In particolar modo, quello che intendo portare avanti con Webmultimediale.org è un ragionamento, è uno studio, è una crescita di esperienze fra i vari media tradizionali audiovisivi, cinema, teatro, televisione... ora anche il Web... che possono dialogare fra di loro, possono quindi portare a una convergenza al digitale, ma io oggi parlerò di una "radianza Web-centrifuga", per indicare che noi siamo abituati a considerare questo fenomeno di convergenza in termini tecnologici, che sono importanti perché la tecnologia serve a far funzionare la comunicazione, ma la cosa che conta di più e di cui si parla pochissimo è proprio il ragionamento sui contenuti, che non possono essere uguali ai contenuti audiovisivi per i media tradizionali.
Su Web si deve fare un lavoro di traduzione, di adattamento, di cui oggi parlo e farò vedere un paio di esempi.

[Slide 1] Titolo: "L'esperienza audiovisiva nel Web: specificità e prospettive"

[Slide 2] Parleremo delle specificità della fruizione dei contenuti sul Web, di questo concetto nuovo, che inauguro, di "radianza Web-centrifuga" (che non è nuovo in sé ma perché non ci si pensa ancora molto, poi farò vedere un esempio metaforico che dovrebbe riportare la mente di tutti a questo problema che incontriamo tutti i giorni sul Web), e poi vedremo degli esempi di adattamento di contenuti: dalla carta stampata, dalle riviste e dal teatro.

[Slide 3] Spendo due parole su IWA. Questo è un seminario organizzato da IWA (International Webmasters Association), un'associazione professionale no profit riconosciuta leader mondiale nel fornire i principi e le certificazioni per la formazione e per le professioni del Web. Ha la missione di fornire programmi formativi, di offrire agli associati supporto e collaborazione a livello regionale, nazionale e internazionale, e di promuovere i principi universali di etica e di pratica professionale, e le best-practice di aderenza agli standard Web per quanto riguarda la produzione di contenuti dedicati al Web.

[Slide 4] IWA partecipa e ha attività in questi organismi: W3C, Cen, Unesco Institute e Iso. Tutte le informazioni sono reperibili nel sito ufficiale: www.iwa.it

[Slide 5] Iniziamo il nostro discorso sui contenuti audiovisivi dedicati al Web. Come dicevo, l'abitudine che abbiamo, quando pensiamo ai contenuti audiovisivi in particolare, che possiamo fruire su Web, è di pensarli da un punto di vista quasi esclusivamente tecnico: noi pensiamo a quello che possiamo fare col Web, alle opportunità e alle possibilità che ci offre... ma non pensiamo molto a come utilizzare per comunicare efficacemente con queste tecnologie, non pensiamo molto a come utilizzarle per comunicare cose interessanti: l'attenzione ai contenuti è secondaria rispetto all'attenzione per le tecnologie, di cui si parla ancora moltissimo perché il Web è uno strumento molto giovane rispetto ai media tradizionali: televisione, teatro e cinema hanno decenni di teorizzazioni, di critica e di teoria, riguardo ad esempio ai generi, riguardo a cosa si può fare con una comunicazione filmica, e nessuno oggi penserebbe di fare un film soltanto perché lo può fare, perché è possibile con una macchina da presa realizzare un film.
Il Web è uno strumento ancora molto giovane e quindi siamo naturalmente, normalmente presi dalla potenza tecnologica, dallo scintillio della tecnica, e ci facciamo un po' suggestionare dalle potenzialità tecniche ma non ci curiamo molto di cosa mettiamo dentro al contenitore, non ci preoccupiamo molto dei contenuti, sia audiovisivi che testuali.

[Slide 6] Sul Web, tutti i media tradizionali convergono, come sappiamo: la televisione converge sul Web, è possibile parlare di Web-tv, è possibile parlare di cortometraggi che si possono seguire su Web, essi convergono però pensando unicamente al contenitore, molto poco al contenuto, infatti la dimostrazione di questo fenomeno è che perlopiù le Web-tv, i trailer cinematografici, la pubblicità di libri, la citazione di contenuti testuali, i filmati promozionali per eventi visivi, vengono trasferiti su Web così come sono: non c'è una progettazione che si cura dell'utente, se è vero che l'utente Web fruisce dell'audiovisivo in modo diverso rispetto all'utente, allo spettatore del grande schermo, della televisione o del palcoscenico teatrale.

[Slide 7] Ma il Web non è la televisione, non è il cinema, non è il teatro, non è la carta stampata. Quello che cambia, a parte le tecnologie, è l'insieme delle tecniche di comunicazione, e dall'altra parte delle modalità di fruizione.
Quindi se andiamo al cinema o andiamo a teatro facciamo parte di un rituale sociale, in particolare a teatro abbiamo un contatto diretto col tempo scenico, un contatto diretto con tutti i canali sensoriali, anche l'olfatto e il tatto, con l'ambiente teatrale, con gli attori, che potenzialmente potremmo andare a toccare. Questo non avviene al cinema. Anche alla televisione possiamo partecipare in un ambiente sociale, seppure ridotto, perché normalmente la televisione si fruisce nell'ambiente familiare, nel salotto di casa. Il Web invece lo fruiamo in una situazione fondamentalmente solitaria. E' l'individuo di fronte al monitor, a distanza ravvicinata, con un monitor molto piccolo, con modalità di fruizione che sono molto più incalzanti e rapide rispetto alla fruizione di tutti gli altri media tradizionali.
Questa velocità di fruizione non può non avere un effetto, sia sul piano della fruizione dei contenuti che sulla loro progettazione.

[Slide 8] Quando pubblichiamo contenuti audiovisivi sul Web, dobbiamo pertanto tenere conto del fatto che l'esperienza sul Web è completamente diversa rispetto all'esperienza che fa l'utente degli altri media.
Ed è caratterizzata dalla velocità, dall'isolamento (l'individualità della fruizione) e dall'interazione: quell'elemento aggiuntivo che consente il Web. Un componente audiovisivo è molto più interagibile rispetto ad un film proiettato sul grande schermo, o anche alla fruizione televisiva, oppure a maggior ragione rispetto a uno spettacolo teatrale. Il Web consente inoltre di integrare l'audiovisivo con immagini e testualità.
Questo consente di potenziare la comunicazione, di focalizzare su alcuni aspetti che si intendono sottolineare, e di conseguenza di fare arrivare il messaggio in modo molto più efficace, anche alle persone che hanno problemi nella comprensione della scrittura, come i dislessici, certe forme di disabilità cognitive, le persone affette da sordità dalla nascita; essi possono comprendere molto meglio i contenuti se vengono comunicati non soltanto in forma testuale o audiovisiva, ma in entrambe le forme.

[Schema della radianza Web-centrifuga]

[Slide 10] Intendere il Web in questo modo, con l'attenzione alle sue specificità e alla cura dei contenuti, significa poter recepire dei contenuti che provengono da altri mezzi, e di poterli irradiare in modo diverso, in modo efficace, rispettando le specificità del Web. In questo modo si ottiene, come dicevo, quell'esperienza più ricca di fruizione che si produce con l'integrazione dei codici linguistico e visivo, che negli altri mezzi sono dissociati e vengono tenuti ben distanti fra di loro.

[Slide 11] Questa integrazione consente di vedere più cose (in uno stesso contenuto) e quindi di rendere più spessa, più consistente, la comprensione. Al di là di questo adattamento, di questo percorso dagli altri media al Web, è pertanto possibile anche un percorso inverso, e credo sia proprio questo l'aspetto più interessante, che oggi cercherò di dimostrare con un esempio.

[Slide 12] Intendo dimostrare che questa radianza a partire dal Web verso l'esterno, il ritorno agli altri mezzi tradizionali, può incuriosire, se fatta in maniera adeguata, può sollecitare l'utente fino a condurlo a volere fare l'esperienza di quell'evento nel medium originario. In questo modo il Web riacquista quella sua grande potenzialità didattica, che consente di introdurre una persona a un certo argomento, comodamente seduta alla scrivania di casa, ed essere quindi invogliata - avendo trovato un contenuto che interessa - a sperimentarlo andando a teatro, andando al cinema, entrando quindi in uno spazio sociale, mosso però dai contenuti caricati su Internet, con una alchimia di codici che sia capace di innescare questa comprensione. Tale alchimia si crea unicamente se i codici visivo e linguistico vengono integrati fra di loro. Ci vuole quindi uno studio dei contenuti: ad esempio, nel caso di un contenuto audiovisivo teatrale, si dovrà parlare con il regista, con il drammaturgo, bisognerà preparare una scheda informativa, semplificata, adatta al Web anche dal punto di vista testuale, e fornire quindi un testo introduttivo e un video, che non sia però la riproduzione dello spettacolo teatrale per intero, che sarebbe assurdo, perché nessuno sta a vedere un video per un'ora al monitor di casa; e nemmeno però uno spezzone di questo spettacolo teatrale, perché non avrebbe molto significato, infatti questa alchimia si verifica, e la motivazione per l'utente di andare al cinema o a teatro si verifica solo se il contenuto teatrale è in grado di trasmettere qualcosa dello spettacolo originario, o del film, dell'azione filmica originaria.

[Slide 13] Pertanto, se il cinema, la televisione e il teatro vanno sul Web rispettandone le specificità, quindi con una operazione di traduzione, ai media tradizionali si può tornare con una maggiore consapevolezza e con una maggiore comprensione dei significati, che l'autore intendeva comunicare.

[Slide 14] Naturalmente non possiamo dimenticare che anche sul Web, così come avviene in tutti gli altri mezzi audiovisivi, è necessario corredare i filmati di sottotitolazione, audiodescrizione e interpretazione in lingua dei segni, per consentire anche a chi non sente e a chi non vede di poter seguire l'esperienza multimediale, senza dover ricorrere a dei surrogati, come ad esempio la lettura della trascrizione con il lettore di schermo, che non è un'esperienza analoga, assimilabile a quella dell'esperienza multimediale. Non so se sapete che anche a teatro esiste la possibilità di avere la sovratitolazione, molto usata ad esempio nei teatri lirici (al teatro La Fenice, a Milano, al Regio di Torino, al teatro lirico di Messina...). Gli spettacoli vengono sovratitolati, cosa utile non soltanto a chi non sente ma a tutti, dato che i cantanti lirici non sono molto comprensibili nella loro dizione a causa del canto. L'audiodescrizione viene fatta anche a teatro. Al teatro lirico di Messina, ad esempio, è avvenuto di recente il primo esperimento italiano di audiodescrizione di opere liriche, su cui trovate una interessante intervista, nel sito Webmultimediale.org, a Barbara Marsala che è l'autrice di questa iniziativa.
Riguardo al cinema, sapete che c'è qui a Milano il cinema Oberdan, che fornisce il servizio di sottotitolazione e audiodescrizione dei film. La stessa cosa avviene a Torino, al Museo del cinema, e recentemente anche a Roma, dove è stata importata da Milano questa esperienza. Anche alla televisione vi sono i sottotitoli, alla pagina 777 di televideo; l'audiodescrizione avviene per alcune fiction, le più seguite, e avviene anche attraverso la radio: gli sceneggiati radiofonici di derivazione televisiva consentono anche a chi non vede di seguire per intero il film grazie a una voce che dà conto di tutte quelle cose che avvengono sulla scena che non sono dialogiche, quindi non comprensibili per chi non vede i movimento scenici.

[Slide 15] Riguardo questo problema dell'accessibilità, è interessante notare - sempre sul versante della convergenza dei mezzi audiovisivi - che la Commissione europea ha presentato nel marzo 2007 il testo consolidato della direttiva "Audiovisual Media Services Directive (Audiovisivi senza frontiere)". Nella precedente versione si intitolava: "Televisione senza frontiere".
E' molto significativo che in questo nuovo testo si parli di audiovisivi in senso lato, e con espliciti riferimenti anche al Web. Fra gli articoli della direttiva si trova il seguente:

"Il diritto dei disabili e degli anziani di partecipare alla vita sociale e culturale della comunità è inestricabilmente connesso alla disponibilità di servizi audiovisivi accessibili (lingua dei segni, sottotitolazione, audiodescrizione e facile navigazione)."

Quindi oltre alle previsioni, alle richieste delle Linee guida internazionali per l'accessibilità dei contenuti del Web (WCAG 1.0), che chiedevano questi stessi elementi già dal 1999, che sono stati poi recepiti dalle circolari Aipa e della Funzione pubblica, e poi dalla legge c.d. Stanca (col requisito 18 dell'allegato A del decreto attuativo), vedete che dal punto di vista normativo a livello europeo questi aspetti sono richiesti, non solamente per evitare l'infoesclusione dalla fruizione di informazioni, ma proprio dalla partecipazione alla vita sociale e culturale, delle persone anziane e con disabilità sensoriali.

[Slide 16] Passiamo ora agli esempi, di cui vi dicevo... vediamo se abbiamo il tempo di vederli tutti... sì, possiamo anche fare un discorso che riguarda un aspetto di trasferimento di un contenuto che nasce come saggio per una rivista, la rivista "Filosofia e Teologia", un saggio su un film, su "centochiodi" di Ermanno Olmi. L'autrice di questo saggio, Barbara Bordato, ha pubblicato... per la verità sta per pubblicare, perché quanto vedrete oggi è ancora inedito, e verrà pubblicato su Webmultimediale.org nei prossimi giorni; ha preparato un post per il suo videoblog su Webmultimediale.org, nel quale la scrittura per un saggio di una rivista accademica si abbrevia, passando da una lunghezza di 15 pagine a una lunghezza di due... questo è un aspetto che già conoscete: l'adattamento dei testi è una cosa diventata ormai scontata, naturale, salvo che naturalmente le regole di Nielsen per il Web-writing sono state recepite però sempre con l'idea di adattare il testo alla tecnologia, come se un contenuto fosse in funzione della tecnologia e non il contrario. Quello che sto cercando di fare con questo sito [www.webmultimediale.org] è invece di porre l'attenzione sul fatto che è necessario che la tecnologia sia in funzione dei contenuti. Quindi anche la scrittura deve essere sì abbreviata, resa più semplice, ordinata, a blocchi, in modo da attirare subito l'attenzione del fruitore, però deve essere anche scritta in modo diverso, con uno stile di scrittura diverso, che dia conto e che ponga i riflettori su aspetti ben precisi: ad esempio in questo caso vengono focalizzati nel post... non abbiamo il tempo di leggerlo per intero, anche se è abbreviato, potrete farlo poi da casa, nella fruizione da Web, penso che sarà già pubblico domani...
[viene visualizzata a proiezione la pagina Web che contiene il post]

... e avrà questo aspetto... questa è Barbara Bordato [in una fotografia] e, vedete, il testo si articola in pezzi, come si usa giustamente fare su Web in modo da guidare la lettura... quello che possiamo fare sul Web è aggiungere al testo un breve filmato, che faccia delle citazioni da quei passi del film che sono citati nel post. Questa è una cosa che il Web ci consente di fare, e non è soltanto un fatto che lo possiamo fare ma è una cosa che possiamo utilizzare proficuamente per rendere più interessante la lettura, e per coinvolgere maggiormente il lettore. I filmati possono avere questa funzione di aiuto nella lettura, con citazioni ad esempio da un film. Qui dovrei addentrarmi nella trama... non so se qualcuno di voi abbia visto il film, in ogni caso direi che forse è più opportuno che ciascuno di voi lo legga da sé: la lettura infatti è un fatto solitario. Leggere non è come ascoltare... dovrei qui fare un Mp3 di tipo auditivo, quindi un "audiopost", che a sua volta non avrebbe la stessa lunghezza, e dovrei ripensarlo, perché ascoltare non è come leggere. La lettura siamo abituati a gestirla autonomamente, saltando e con uno scorrimento che è individuale, secondo lo stile cognitivo della persona.
Quello che possiamo fare, oltre a interessare il lettore a leggere il testo originario, quel testo che viene pubblicato nel numero 3/2007 della rivista "Filosofia e Teologia", è che il testo del post è stato pensato non in senso promozionale (non si tratta di un testo che possa avere un successo di pubblico ed essere interessato a una indagine di mercato), è un testo molto specialistico, di critica colta, e tra l'altro vi posso anticipare che va ben oltre il film perché il film riguarda in qualche modo la figura di Cristo, dalla fase iniziale in cui protagonista è un professore che compie un rituale di uccisione dei libri, inchiodandoli. Attraverso racconti di parabole, l'incontro con la popolazione fluviale, in un racconto molto lungo che intende rovesciare la cultura sulla natura, alla fine vi è la sparizione del protagonista che Bordato interpreta come una resurrezione, mentre io credo... ecco, la cosa interessante che possiamo fare sul Web è di rispondere: ho preparato un post di risposta a questa interpretazione nel mio videoblog, fornendo una diversa lettura, e interpreto questo ritrarsi finale del protagonista che non torna (è un ritorno mancato) come uno scacco esistenziale, come una sconfitta. In ogni caso è una lettura diversa, con una struttura analoga [viene visualizzata la pagina Web con il post di risposta nel videoblog di Roberto Ellero] e in qualche modo anche con un audiovisivo diverso.
La mia lettura prenderà infatti dei passi diversi, e dal montaggio del film prenderò delle scene diverse. Pertanto le citazioni saranno diverse. Per sostenere la mia tesi scelgo altri passi dal film.
Il film è un'opera aperta e si presta a moltissime interpretazioni, che dipendono dalle scelte di montaggio che si fanno per organizzare una diversa lettura.
[Ellero si avvicina alla proiezione indicando il player multimediale]

Come potete vedere, fornisco i sottotitoli per i non udenti, che sono comunque utili anche per una fruizione silenziosa, o se non si dispone di un audio.

[Slide 17] Questo player che vedete è un player basato su Flash che è stato sviluppato interamente da Alessio Cartocci, un amico di Webmultimediale.org, e che ora nell'altro esempio - forse ancora più efficace - che riguarda uno spettacolo teatrale, vi faccio vedere in tutta la sua potenzialità. Questo esempio, che andrà in pubblicazione domani su Webmultimediale.org, riguarda la pubblicazione di uno spettacolo teatrale sul Web.
Si tratta di un esempio più completo, poiché al di là di quanto abbiamo potuto notare, la possibilità di interagire e rispondere, e di invogliare il lettore ad andare a vedere il film e ad andare a leggersi la rivista, in questo caso possiamo assistere a un adattamento dello spettacolo, che è andato in scena a Rozzano [Milano] qualche mese fa, in una modalità adattata al Web [viene mostrata la pagina Web con il video teatrale].
Non dura 50 minuti come lo spettacolo per le scene, ma ho fatto una scelta di sequenze fino a 15 minuti di durata, ma la cosa interessante fra le tante è che in più rispetto alla fruizione a teatro, il fruitore sul Web dispone di una descrizione, di una narrazione che dà conto e che spiega alcuni aspetti dello spettacolo, che è molto intenso e complesso, e che richiede un grande sforzo allo spettatore.
Abbiamo quindi una situazione nella quale lo spettatore a teatro può ricavare un'esperienza, anche se non comprende tutto dello spettacolo, ed è una cosa sicuramente da non perdere, ma su Web ha la possibilità di leggere un testo di spiegazione dello stesso drammaturgo, che è Marco Pernich, di ricordare le scene attraverso delle fotografie, e di avere il sostegno di una narrazione. In questo caso in ambientazione naturale, che come vedrete si oppone alle scene a teatro che sono metaforiche e stilizzate. Si ha quindi una serie di contrasti, e di scambi fra questa attrice che racconta cosa avviene, e le dee, le attrici che invece recitano a teatro. Si crea una serie di contrasti che dovrebbero catturare il fruitore Web, che come sappiamo è molto più distratto rispetto a chi va a teatro, che parte da casa e compie una serie di atti che fanno sì che la motivazione di seguire lo spettacolo sia molto più forte che non quella del fruitore Web, che in un attimo può essere in tutt'altro sito.
La scommessa, qui, è di catturare l'attenzione del navigatore, di fargli conoscere questo spettacolo mettendo in evidenza aspetti anche attraverso le riprese molto ravvicinate. Anche le tecniche di ripresa per il Web devono essere diverse rispetto a quelle per la televisione, proprio come sono diverse le tecniche di ripresa per un film che sia pensato per la televisione piuttosto che per il grande schermo.
Dobbiamo inoltre lavorare sul montaggio, sulle inquadrature, per cercare di rendere adatto al Web questo audiovisivo. Naturalmente poi le riprese, che ho fatto io, le ho potute fare in modo efficace perché ho studiato il copione e ho visto lo spettacolo prima di filmarlo, ho seguito le prove, ho conosciuto il drammaturgo, le attrici, e quindi tutta questa operazione non avviene soltanto perché ho un player multimediale accessibile, che consente in questa finestra a lato [che Ellero indica nella proiezione] di avere anche l'interpretazione in lingua dei segni italiana [LIS] in un secondo flusso video, ma se è interessante lo è perché ci ho lavorato anche sul piano umanistico, quindi sul piano del rapporto con l'autore e le attrici, ed è quindi il frutto di un'operazione complessa che non è soltanto tecnologica. Vediamo un po' dell'inizio... anche se vedo che mi tradisce il server di streaming. Proviamo a riavviare il server. Pensando che non ci fosse rete, ho caricato in locale su Red5, un server di streaming per il formato Flash Video, che probabilmente dovrò riavviare... se no, eventualmente, faccio vedere un filmato che ho registrato, quindi otteniamo lo stesso risultato. Anzi forse è preferibile, non devo fare nessuna operazione da tastiera. Facciamo un tentativo, se no faccio partire il mio Avi [video in formato non compresso]. ...
Non importa, succede sempre così: come sapete la legge di Murphy è inesorabile. Sapendolo, mi sono premunito. Ho fatto una registrazione del monitor, quindi otteniamo lo stesso risultato.
Non so se si sentirà l'audio... dipende da come hanno settato qui, ma se non si sente non è un problema, ci sono infatti i sottotitoli, anche se sono un po' lontani.
L'importante è che vediate il funzionamento di questo player, che è uno strumento al servizio dei contenuti che consente di fornire tutte le alternative accessibili.
Avremo quindi la sottotitolazione bilingue, in italiano e in inglese, e la LIS in questo secondo video sicronizzato con Smil: è la prima volta al mondo che avviene una sincronizzazione con Smil (specifica del W3C dedicata a questo) con il formato Flash Video. E' una novità assoluta, di cui abbiamo avuto anche un ottimo feedback nelle liste del W3C. Questa finestra può essere anche personalizzata, e si può spostare sia col mouse che con la tastiera. Chi non può usare il mouse può spostare la finestra come desidera agendo dalla tastiera. Adesso infatti vedete che con la tastiera sto spostando il cursore. Adesso sto spostando il focus nei vari pulsanti. I sottotitoli possono essere disattivati, e anche la finestra con la lingua dei segni può essere spenta, perché non a tutti può servire e può distogliere dallo spettacolo. Tutto è interagibile.
La lingua dei segni consente ai sordi segnanti di poter seguire lo spettacolo in maniera molto più completa che non coi semplici sottotitoli: i sordi dalla nascita fanno fatica a seguire con la lettura. La loro madrelingua è la lingua dei segni. Un servizio molto più importante dei sottotitoli è fornire la lingua dei segni.
L'audio non lo sentiamo ma è preferibile, in modo che possiamo calarci nei panni di chi non sente o di chi non ha l'audio disponibile. Andare oltre non serve, qui infatti dovrei farvi vedere qualcosa di diverso, perché siamo in una situazione simile a quella di una sala per cinema d'essai. Questo filmato non è stato progettato per questo tipo di situazione sociale, ma per la fruizione da casa, solitaria.
Spero che la radianza Web-centrifuga di cui parlo oggi funzioni anche a Smau, e consenta di passare da Smau al sito Webmultimediale.org.
Lo spettacolo è molto interessante, perché si rifà al racconto mitico della grecità antica, e parla dell'anima della donna raffigurata in quattro dee: Era, Artemide e altre due delle sette che vengono raccontate nel libro di Jean Bolen "Le dee dentro la donna", una studiosa junghiana la cui lettura sta alla base di questo spettacolo di Marco Pernich, regista, drammaturgo e fondatore di Studio 900, un'associazione che ha l'obiettivo di formare i giovani attraverso il teatro. Ha sede qui a Milano, da poco è iniziata l'attività didattica in una nuova sede.
Chi fosse interessato alla scuola di teatro trova tutte le informazioni nel sito www.studionovecento.com.

Come vedete questa è la narrazione [Ellero torna a indicare il player], che si svolge in uno scenario naturale, in esterni. Queste riprese sono state fatte da me appositamente sulla base di un testo scritto dallo stesso Pernich, che quindi ha voluto collaborare e che crede in questa idea, che trova interessante, di trasferimento dal teatro al Web e dal Web al teatro, perché crea una possibilità di circuito e di scambio di esperienze in due ambiti che normalmente vengono tenuti separati o che vengono messi assieme con una modalità più fredda. In questo modo si è proprio coinvolti perché c'è la narrazione, un testo innovativo rispetto al copione, che in qualche modo spiega... in qualche modo è come avere come amico il drammaturgo che ci spiega cosa ha pensato ideando questo spettacolo. Questa fruizione aggiunge qualcosa a chi ha già visto lo spettacolo e aiuta chi non lo ha ancora visto a capire di cosa si tratta e di avere voglia di andarlo a vedere dal vivo.

Naturalmente è poi essenziale per l'accessibilità la trascrizione dell'audio. Dalla pagina Web si raggiunge la trascrizione, che serve per vari motivi: la lettura libera del testo teatrale o la possibilità di ascoltarlo con la sintesi vocale. Diciamo che nel caso che vedete oggi, è un po' difficile che sia necessario per un non vedente farsi leggere questa traccia dalla sintesi vocale, perché non è certamente un'esperienza piacevole: è una voce metallica, ma può evitare di ricorrere a questa cosa che pure si deve fornire, perché serve sempre averla, la può evitare perché questo player è accessibile ai lettori di schermo. Anche Jaws, non so se lo conoscete: è la tecnologia usata dalla maggior parte dei non vedenti, che legge i contenuti dei siti Web, anche Jaws può accedere a questo player perché è stato progettato per interagire con questa tecnologia assistiva, e quindi può fare quella cosa che con gli altri player, Windows Media, QuickTime e Real non può fare: con gli altri player chi usa Jaws non può fare clic su play. Sembra una banalità, ma per chi non vede arrivare col mouse su play e fare clic, come facciamo tutti noi normalmente senza pensarci, è una cosa molto difficile. Con questo player, Jaws avverte che questo è il pulsante per fare partire il filmato, e dando invio anche il non vedente può fare partire il filmato e può ascoltare gli attori senza dover ascoltare la voce sintetica: almeno per una volta può spegnerla e ascoltare il fluire dell'esperienza multimediale.

Credo di avere detto molte cose... naturalmente il sito www.webmultimediale.org è sempre disponibile: questi contenuti ci sono e se li avete trovati interessanti li potrete sperimentare da casa.

Ci rimane una decina di minuti che spendiamo per qualche domanda... dico di accendere le luci, se no sembra di essere al cinema prima ancora della fine del film...
Poi nelle slide trovate i riferimenti, gli indirizzi email, anche di Alessio Cartocci che ha sviluppato questo player straordinario, e che ci sta dando soddisfazioni in diversi blog, soprattutto oltre frontiera.

Webmultimediale trasmette i suoi video in streaming con Red5, grazie alla competenza di Daniela Remogna (www.fimietta.it). Chi fosse interessato ad avere una videoconferenza in tempo reale con sottotitolazione in realtime, sappia che si può fare facilmente con Red5.

[Slide 18] In questa slide avete l'indirizzo del mio sito, dello spettacolo teatrale, e il mio indirizzo di posta elettronica. Sono disponibile per qualsiasi domanda, o ripetizione di cose.

Un partecipante: Una domanda sulla nomenclatura... c'è già un insieme di format particolari per il Web, anche nel sito stesso?

Roberto Ellero: Questa è una domanda molto interessante... ne ho accennato prima, il Web è uno strumento giovane, mentre televisione, cinema, letteratura (pensiamo al genere saggio per la rivista), hanno alle spalle decenni di teorizzazioni. Gli altri media hanno un radicamento storico e culturale molto maggiore del Web, che come mezzo audiovisivo, in Italia, ha solo due o tre anni. Pertanto la riflessione sui generi, sui format, per il Web, la sto iniziando ma non c'è ancora molta discussione: il tema di oggi era proprio iniziare a riflettere su questo, dato che ormai le tecnologie ci sono, avete visto che insomma le cose si possono fare, ma come riempire questo contenitore è da discutere. Dal momento che abbiamo due minuti, vi faccio vedere un video che si trova nella home-page di Webmultimediale.org. Si tratta di una mia interpretazione della macchina di Shannon, che viene citata in un libro di Arthur Clarke ["Voice Across the Sea", 1958], scrittore di fantascienza. Questa macchina esprime benissimo questa idea, di una macchina il cui funzionamento è la macchina stessa.
La vuotezza, la mancanza di contenuti, viene resa molto bene da questa macchina che si comporta in questo modo, che metaforicamente io indico come il comportamento di un componente multimediale che si limita a funzionare.
Quindi, non contiene nulla se non sé stesso [inizia il video della macchina di Shannon, "Ultimate machine", idea di Marvin Minsky, prototipo di Roberto Ellero, Cfr. home-page www.webmultimediale.org].

Questo è il problema che stiamo cominciando a capire, e che sarà il problema del futuro dell'audiovisivo sul Web.

Sì, è legittimo fare una Web-tv, ma non può essere solo questo a poter portare il Web alla sua massima potenzialità. Quindi il fatto di non avere un format, dei format che sono ancora tutti da inventare... purché non siano una copia di quelli che già esistono! Possono essere simili, ma devono essere un adattamento. Il video teatrale che avete visto ha già una struttura, è una scelta di scene, con una ripresa fatta per funzionare bene sul Web, quindi l'idea di un format teatrale per il Web può essere già qualcosa che nasce. Qui invece assistiamo a una macchina [Ellero riporta l'attenzione degli astanti al video] dalla quale [dopo l'avvio tramite l'interruttore] esce una mano ... [ronzio fastidioso, insistente] che rappresenta il meccanismo di funzionamento, e che fa una cosa soltanto: spegnere sé stesso.
E questo è quello che succede per lo più a chi oggi pubblica video, oggi milioni di video vengono pubblicati nelle piattaforme di video sharing (YouTube e le altre decine consimili). Io ne sto pubblicando una su webmultimediale.it, non è ancora pronta, ma che servirà come esempio di incubatore per video...
[Ellero torna al video] Ecco! Avete visto che si è fermato il player: lo avevo fatto partire, e alla fine si è fermato da solo, e la stessa cosa ha fatto il contenuto del video. Questo è il video su cui io fondo il mio progetto editoriale.

Il mio progetto attualmente coinvolge, oltre a me, Alessio Cartocci, Daniela Remogna, Claude Almansi e Barbara Bordato. E stiamo lavorando su questo, abbiamo iniziato a fare adattamenti di spettacoli teatrali, dopodiché, ecco... stavo parlando delle piattaforme di video sharing, e appunto ne pubblicherò una anch'io, che sarà però di sostegno al sito principale, nel senso che potrà essere un serbatoio, un vivaio di video, tra i quali potrà esservene qualcuno di interessante, da valorizzare, e verrà quindi pubblicato nel sito principale, ma corredato di testi e immagini: ci vuole un format per l'audiovisivo ma ci vuole sempre e comunque un insieme di testo e immagini, una cosa che si può fare solo sul Web, e in sostanza l'idea è di evitare quanto si sta facendo adesso, ovvero un uso caotico, indifferenziato e casuale dei video sul Web, soltanto per il gusto di farlo, perché si può fare, che è la fase iniziale di tutte le tecnologie: la televisione all'inizio era così, per cercare invece di riflettere sui format, sulle strutture di racconto, in modo da poter raccontare storie in maniera efficace sul Web. Si tratta di un progetto aperto, per cui siccome siamo all'inizio di questa riflessione qualunque tipo di apporto, che può essere sia semplice dialogo che aggiunta di contenuti di qualsiasi tipo... noi siamo una comunità aperta, e quindi qualunque tipo di riflessione, di scambio di esperienze con film-maker televisivi o del cinema è molto interessante.

Su questi argomenti mi sono trovato a discutere con un film-maker, ed è difficile trovare un'intesa con chi ha già alle spalle una tradizione consolidata, e si sente forte nelle sue convinzioni. Il rischio è quello di continuare a fare una Web-tv, ad esempio, che non faccia altro che trasferire la televisione sul Web: questo è il rischio principale che dobbiamo cercare di evitare!

Un partecipante domanda chiarimenti sui rapporti fra i codici visivo e uditivo, fra musica e comunicazione visiva, e le possibilità della loro integrazione sul Web.

Roberto Ellero: Ad esempio il rapporto fra testo e parola nel teatro d'Opera, ci sarà un lungo e interessante discorso da fare... nel sito www.webmultimediale.org trovate, oltre quel discorso che dicevo dell'audiodescrizione al teatro d'Opera, un resoconto del convegno che è stato fatto di recente al cinema Oberdan, per le persone con sordità ["Ti sento con gli occhi, ti parlo con le mani"], per le quali si è lavorato molto sulla resa visiva dell'uditivo: le persone sorde possono seguire la musica attraverso la sua visualizzazione con i colori, a partire dal clavicembalo oculare di Castel, e andando avanti con grandi compositori che hanno fatto esperimenti di proiezione e di traduzione istantanea dalla partitura, dal sonoro al visivo, e anche questo è un esperimento di integrazione di più codici, che serve alle persone che hanno un canale sensoriale interrotto, ma serve anche come approfondimento per tutti. Su questi temi trovate un testo nel sito www.webmultimediale.org, che può introdurre a questo ragionamento. Ovviamente, anche il player di Webmultimediale, grazie alla sua doppia finestra video, è aperto a sperimentazioni di questo genere, quindi potremmo pensare alla ripresa di un concerto e nella seconda finestra inserire una resa coloristica dell'uditivo. Si tratta di un esperimento che io ed Alessio avevamo progettato di fare. Questo richiederebbe però la collaborazione di un Conservatorio, di chi ha la tecnica e la pratica.
Come avete capito i temi sono molti e una persona sola non può farvi fronte, io ho iniziato a lavorare sul teatro e penso di continuare, però come dicevo il progetto è aperto, quindi ad esempio potrebbe essere interessante una testimonianza di cosa si fa nelle scuole, potrebbe essere una idea per un video. Abbiamo diverse idee in cantiere su queste cose, per raccontare le esperienze che si fanno nelle diverse sedi fisiche, ed anche questo è un tema molto interessante. Si tratta di giocare coi codici, adattandoli al Web, e di fornire uno strumento di interesse e che non sia soltanto di svago: attualmente i video sul Web vengono considerati solo come fan, divertimento, svago, e i contenuti video sono per la maggior parte casuali, fatti da autori che non sanno bene cosa vogliono dire.
Riflettere su cosa si vuole dire, e fare un discorso autoriale sul Web sarebbe molto opportuno, nel panorama attuale, perché se è vero che si trovano video interessanti sono però molto difficili da reperire nella grandissima massa un po' informe: è come un magma originario da cui dovrebbero prendere inizio diversi percorsi di ricerca che siano anche interessanti, in grado di dare dignità all'esperienza audiovisiva sul Web.
Di queste cose si parla molto poco negli altri media, se si parla di Web è più che altro per dirne cose sgradevoli, ad esempio i video che fanno i "bulli".
Credo sia quindi importante iniziare un dialogo, cominciare a ragionare e a scriverci su queste cose. Questo è un progetto no profit, non c'è un'idea di mercato. Si tratta di trovare esperienze multimediali sul Web interessanti: io non voglio che il Web diventi la televisione, proprio perché mi sono appassionato al Web perché non era la televisione. Non vorrei trovarmi di nuovo davanti allo schermo televisivo. Questo è il problema di fondo.

Un partecipante, che era giunto in ritardo, fa una domanda sul player multimediale.

Roberto Ellero: L'utilizzo pratico di questo player è che rispetto a un player convenzionale offre massima compatibilità: funziona su Linux, Macintosh e Windows, e i sottotitoli si vedono con tutti i sistemi operativi.
Cosa che non accade con nessun altro player. Ad esempio i sottotitoli con Windows Media player non li vedo su Macintosh, e cose analoghe accadono con gli altri formati.
Abbiamo adottato il formato Flash Video perché consente la massima interoperabilità, funziona dovunque, basta installare un plugin fra l'altro molto leggero. Lo ha sviluppato Alessio Cartocci scrivendo ActionScript da zero, quindi è assolutamente nuovo, inoltre consente di avere la sincronizzazione con Smil, la specifica del W3C che deve essere utilizzata per sincronizzare le tracce dei sottotitoli. Con Flash Video è la prima volta che accade, abbiamo dato il supporto di Smil a Flash Video, e questo consente di sincronizzare molto facilmente una o più tracce video, che si possono intercambiare con quella tendina che avete visto prima.
E' possibile anche avere lo switch audio, ad esempio dall'inglese all'italiano, e nello stesso tempo vedere i sottotitoli in italiano o in inglese. Abbiamo quindi la possibilità della sottotitolazione agevole, senza problemi di compatibilità, in più abbiamo l'aggiunta della lingua dei segni che è essenziale per l'accessibilità, soprattutto nella Pubblica Amministrazione dove è obbligatoria, e possiamo inoltre associare l'audiodescrizione, che nel caso che avete visto oggi era anche visiva, ma solitamente si tratta di una traccia audio aggiuntiva che fornisce informazione su quello che avviene sulla scena.
Con questo player è possibile associare più tracce video, e farle partire quando si vuole: è insomma uno strumento che mi libera dai problemi tecnici e che mi consente di dedicarmi ai contenuti senza preoccuparmi del funzionamento. E' in grado di funzionare sia in download progressivo, quindi in pseudostreaming, che in streaming con Red5 o con il Flash Communication Server.
Dal punto di vista tecnico, rappresenta la soluzione ottimale per i problemi di accessibilità e di compatibilità con tutti i sistemi. Ci abbiamo pensato a lungo, ci è voluto un po' di tempo per realizzarlo, ha richiesto competenza anche sul piano di quanto era già stato fatto, ma adesso che disponiamo di questo strumento stiamo ragionando con grande soddisfazione e stiamo realizzando dei contenuti che prima era impossibile realizzare. E' una tecnologia che è a sostegno dei contenuti e non viceversa.

Grazie dell'attenzione! Spero di avervi come collaboratori, e anche come amici [applausi].

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